lunedì 7 marzo 2011

Rivoluzione mentale o no?

Resto perchè, o vado via perchè. E' questo ciò che proponiamo di analizzare riguardo la situazione di Gigi Del Neri, allenatore della Juventus.
3 sconfitte consecutive, un gioco che stenta ad essere concreto, problemi societari e anche la sfortuna contribuiscono alla stagione poco esaltante dei bianconeri che si trovano a trequarti del campionato ai confini della zona Europa League. Non certo quello che i tifosi si aspettavano, non certo quello che la dirigenza supponeva ad inizio stagione. C'è un malcontento generale e, come sempre in questi casi, si cerca la testa del coach. E' già successo molte volte in questa stagione, ci sono stati avvicendamenti al vertice e alla coda della classifica. Nella Juventus, si è raramente visto un atteggiamento del genere da parte della dirigenza. In passato la Juventus ha avuto allenatore per anni, costruivano interi cicli, densi di vittorie che compensavano le sconfitte amare e di belle esperienze. Probabilmente proprio per questo motivo non c'era bisogno di un cambio alla guida tecnica della squadra; lo spartiacque è stato Calciopoli che ha cambiato il volto di molte squadre, ma che alla Juventus ha completamente sfigurato l'immagine. Di lì sono nati vari problemi che, se sommati, non davano il totale di tutti gli anni precedenti: si riparte della serie b penalizzati, si torna subito nella massima serie con l'ambizione di rifarsi spazio e di rifarsi l'immagine, uscita decisamente peggiorata a causa di Moggi, di Giraudo e, con minore contributo, di Bettega. Si succedono molti allenatori, alcuni dei quali inesperti o alla prima esperienza: la vera svolta arriva in questa stagione. Le componenti societaria e tecnica si rifanno il look: rientrano in società gli Agnelli con il figlio di Umberto, Andrea Agnelli, e arrivano dalla Sampdoria gli artefici della buona stagione dei blucerchiati, Del Neri e Marotta. La macchina, pur nuova, bella e di buona qualità non registra importanti cambiamenti rispetto alle versioni degli anni precedenti, singole soddisfazioni che avrei sicuramente barattato per vittorie meno importanti ma con più impatto nel computo complessivo della classifica. Del Neri è in bilico, dall'ambiente sono trapelate voci di un possibile esonero in caso di risultato negativo contro il Cesena. E' questo il punto: è giusto o no? Io da simpatizzante sono nettamente a favore della fiducia al tecnico sino a fine stagione, momento opportuno in cui fare i conti. Cambiare ora è un terno al lotto, può avere un effetto rigenerante o repulsivo nei confronti dei giocatori: non ci si può permettere di rischiare, specie se è in ballo qualcosa di importante, come l'accesso in Europa. Diceva bene Del Neri in una conferenza stampa di poco tempo fa: "c'è bisogno di una rivoluzione mentale".
E' spesso capitato che con questo slogan alle spalle, gli allenatori subentrati hanno clamorosamente steccato, magari illudendo dopo qualche risultato favorevole, Ferrara docet. L'auspicio è che queste voci siano infondate, come infondate devono essere quelle dei papabili successori dell'attuale tecnico: Nedved o Vialli per quanto possano essere stati tra i migliori nei rispettivi ruoli, non sono pensabili alla guida di una squadra con alte ambizioni...ma probabilmente neanche Del Neri lo era in quanto viene da una realtà di rilievo ma con una mentalità da provinciale, non certo ciò che serve alla vecchia signora.

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