domenica 20 febbraio 2011

Svoltiamo!

Terza sconfitta consecutiva in campionato, quarta considerando anche il 3 a 2 subito all'Olimpico dallo Shakhtar. Sono state sconfitte letali che hanno indotto Claudio Ranieri alle dimissioni. Dimissioni: in questo modo consente alla società di non pagare ulteriormente il suo stipendio, auto-sospendendosi. E' un gesto di grande cortesia, è un gesto che dal tecnico testaccino ci saremmo dovuti aspettare. Solo l'ultimo di grandi e sentite dichiarazioni d'amore verso la sua Roma che sta svoltando verso un orizzonte sicuramente roseo, con una proprietà a stelle e strisce. Però è inutile guardare al futuro se non si ha un presente sufficientemente rassicurante, la realtà quindi è un'altra: ad inizio stagione la Roma aveva obbiettivi nobili, come è giusto che sia per il suo blasone e soprattutto per i mezzi tecnici di cui dispone. Arrivati a un punto di snodo per l'intera stagione, la squadra non sta rispondendo positivamente ed è divenuta necessaria una svolta che ha indotto Ranieri a lasciare l'incarico. Era nell'aria, i suoi rapoprti con i leader dello spogliatoio si erano incrinati, in particolare capitan Totti non aveva condiviso le scelte del mister, reo talvolta di averlo inserito nella mischia troppo tardi e talvolta di non averlo fatto giocare. E' il tecnico a far le scelte, il suo ruolo non è di far giocare i migliori ma di far giocare chi sta meglio e nel caso particolare di applicare il turnover delle quattro punte. Il clima non era dei migliori, il mercato di gennaio non aveva partorito nulla, sfuggito Behrami la Roma ha tuttavia fatto qualche operazione in uscita ma il mister era notevolmente amareggiato per un mancato intervento nel mercato di riparazione. Sono elementi importanti che, moltiplicati per il calore della tifoseria e della piazza, sono molto difficili da gestire. Chiuso il capitolo Ranieri, si apre un momento di transizione generale: gestione tecnica e societaria. La prima spero ma non presumo venga affidata ad Alberto De Rossi, padre di Daniele e per anni allenatore delle giovanili giallorosse. Gli altri, Montella e Conti, non sono all'altezza della situazione, il primo per poca esperienza e l'altro per l'esperienza passata non positiva da allenatore della Roma. C'è bisogno di una figura familiare, di qualcuno che parli direttamente alla squadra poichè il momento non è semplice, è necessario che la squadra sia meno tesa ma che mantenga in ogni caso come obbiettivo primario la vittoria. Partendo dal recupero con il Bologna, sino ad arrivare alla sfida dentro-fuori in Ucraina dove la Roma sarà chiamata ad un'impresa...svoltiamo!

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