domenica 19 dicembre 2010

Cambio di passo

Consultando come ogni domenica la pagina 203 di Televideo, quella della classifica della Serie A, è stato facile riscontrare un certo livellamento, aleggiato durante quest'estate e divenuto dura realtà in queste ultime settimane. La campagna acquisti estiva è stata il preludio di una stagione, quella dopo il Mondiale che notoriamente è molto intensa, impegnativa e quindi più combattuta. Infatti, oltre a questo abbiamo assistito a un mescolamento di carte che han permesso a molto squadre di poter usufruire al meglio delle innovazioni portate dagli allenatori e anche dai giocatori. Eclatante è in questo senso il caso della Juventus che ha cambiato gran parte della dirigenza, ha ben puntellato la squadra, in poche parole ha capito di cosa avesse necessariamente bisogno e ponendo questo alla base, ha costruito una macchina efficiente che finalmente si può permettere di avere giocatori molto importanti infortunati senza che questi problemi influenzino l'assetto della squadra. Questo è un aspetto molto importante, una cambiamento operato finalmente da persone competenti, persone che respirano calcio, persone che hanno esperienza in questo campo.
La classifica parla chiaro: la squadra di Del Neri è compatta e pronta per aggiornare la bacheca di Corso Galileo Ferraris. E' indubbio che il pareggio di oggi contro il Chievo possa essere assimilato come un neo, dato che dal punto di vista morale della squadra è importante portare a casa un risultato positivo, sopratutto tenendo conto della sconfitta del Milan, con la prospettiva di poter recuperare il divario in classifica. Ma ciò che deve rendere tranquilli i giocatori e in primis i tifosi è il cambiamento di marcia facilmente riscontrabile tra la stagione passata e quella corrente. La quadratura del cerchio è cosa fatta, l'asse centrocampo-attacco è migliorato grazie all'inserimento di Aquilani, fondamentale per la sua qualità, e Krasic, l'unico vero tornante del dopo-Nedved. Appunto, è questa la differenza sostanziale: più oculata la linea societaria e economica. La cessione di Diego è stato un colpo basso per molti, ma di fronte all'opportunità di poter reinvestire quel malloppo su giocatori di sicura affidabilità, esperienza e calatura tecnico-tattica la dirigenza ha ben fatto a disegnare una fitta rete di prestiti, onerosi e non, e acquisti definitivi che han permesso a Del Neri di gestire meglio eventuali imprevisti. Importanti sono risultati gli innesti di Aquilani, Quagliarella, Bonucci e Krasic che come si evince sono il prodotto di un'equa distribuzione del budget messo a disposizione dalla società per uscire la testa dal guscio e tornare ad essere protagonisti in panorama nazionale. Ci aspettavamo un migliore arrivederci al 2011, c'è rammarico per la ghiotta occasione di tenere il passo della Lazio e del fortunoso Napoli ma la cosa che rimane come monito è ciò che dicevo poco fa: tornare ad essere protagonisti è l'obietivo per questa stagione, è la base per le prossime stagioni, è l'elemento che fa dimenticare le ultime stagioni.

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