mercoledì 5 gennaio 2011

A.A.A. cercasi prospettive

Personalmente, avevo cerchiato delle date nel calendario dell'anno oramai passato. Si tratta dell'11 e del 14 dicembre. Di quel sabato di dicembre pur non avendo assistito direttamente alla manifestazione nazionale del Pd, l'impressione che ho filtrato leggendo vari articoli è stata di grande entusiasmo verso un partito che finalmente scendeva in piazza per parlare con i cittadini dei loro problemi, verso un partito che ha il dovere morale di porre se stesso come vera alternativa di Governo e che quindi si deve presentare il martedì successivo determinato come mai e con la consapevolezza di non sottovalutare l'avversario. Ecco, siamo arrivati alla seconda data: anche qui il mio partito non mi ha deluso, l'intervento di Bersani alla Camera dei Deputati fu ottimo, contrastante con tutti coloro che lo hanno preceduto, troppo a sfondo personale, cosa che offusca la politica e in un certo senso avvantaggia il Governo in carica in quanto bisogna criticare la legislatura in atto senza finire per parlare, come hanno fatto Bocchino e Di Pietro, con tono e argomenti da talk show televisivo più che da Camera dei Deputati. Invece, il Segretario Bersani ha centrato il suo intervento sulla falsariga della manifestazione dell'11. La sconfitta dell'opposizione non è causata solo da questo motivo, gli altri li sappiamo tutti e diverremmo ripetitivi se li esponessi ancora una volta.

Queste sono state parole, non dette al vento in quanto nel frattempo ci sono state le vacanze natalizie e di politica non se n'è sentito parlare per molto. E' quest'ultima la cosa che mi ha deluso: non s'è parlato di politica, bensì di alleanze, di elezioni, se me lo permettete di cazzate, di eventualità che al Paese interessano limitatamente. Da quel giorno non si fa altro che parlare di Vendola, delle eventuali alleanze con il nuovo polo e sopra tutto di primarie. Quest'ultima è la questione più calda nella scena politica italiana, nella quale Berlusconi attende di poter svolazzare. Per questo, io invoco una linea di coerenza che quindi preveda il consueto procedimento delle primarie in quanto la sua abolizione potrà avere come risultato la perdita di molti voti, proprio perchè si tratta di uno strumento democratico che deve avere continuità nel tempo. E' semplice coerenza, accompagnata dalla trasparenza che serve mostrare agli elettori del più grande partito di opposizione, che non deve avere paura dello scontro con Vendola ma deve risultare più forte, determinato e coeso di fronte ai microfoni e sopra tutto in termini di fatti concreti. Per questo attendiamo la direzione nazionale del 13 gennaio e l'assemblea di Napoli. Sarebbe importante che il nostro partito avesse delle valide proposte per la scuola, per il lavoro e che dicesse la sua sulla Fiat e sui sindacati. Fin qui gli italiani vi hanno ascoltati, vi hanno premiati, son venuti alla manifestazione con entusiasmo e sono andati via da essa con una prospettiva migliore per il nostro Paese. Ora il lavoro è di compensazione del calore e dell'affetto che gli elettori del Pd hanno verso questo partito, è necessario dare agli italiani le risposte che cercano da troppo tempo.

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