lunedì 15 novembre 2010

Lezione di stile

Avevamo un pò tutti cerchiato la data di ieri, data importante visto e considerato che c'era in gioco il titolo mondiale riservato ai piloti. L'esito non è stato quello auspicato, gli strateghi di Maranello si sono fatti ammaliare dalla sosta ai box di Webber tanto da richiamare entrambi i piloti del cavallino al consueto cambio-gomme. Alonso e Massa, quindi, sono incappati dietro Rosberg e Petrov che in particolari condizioni (gomme dure) erano molto veloci e han tenuto, sopratutto il russo, dietro Alonso e Webber vanificando in questo modo qualunque ambizione di titolo mondiale. Il titolo è andato a Vettel e nel frattempo, mentre la politica tedesca si congratula con il pilota della Red Bull (in primis la cancelliera Angela Merkel), una parte della nostra classe dirigente (la Lega Nord) si scaglia contro il Presidente della Ferrari, Luca Cordero di Montezemolo, invocando le sue dimissioni. Prima di tutto, non si capisce bene quali siano le basi di un'affermazione simile, come se fosse il Presidente in persona a dettare a gente specializzata nel settore le direttive da seguire in una gara. Inoltre non è costruttivo intervenire con queste veemenza in un momento poco felice rivendicando le dimissioni di Montezemolo, probabilmente con il solo intento di arginare una sua possibile entrata in politica e dimostrare all'Italia che non è poi così affidabile come dirigente d'azienda. La risposta non s'è fatta attendere, risposta che è stata eloquente e con la quale si capisce quanto il Presidente ci tenga alla scuderia di cui è diventato massimo dirigente nel 1991. ("Quando lo statista Calderoli nella sua vita avrà realizzato l'1% di quanto fatto in questi anni dalla Ferrari per il Paese in termini industriali e sportivi, a quel punto meriterà una risposta".)
Non bisogna usare una sconfitta sportiva, che dal punto di vista tecnico è da prendere in quanto tale poichè la Red Bull s'è rivelata in qualunque condizione la migliore macchina in circolazione, come pretesto per attaccare l'immagine di un imprenditore di scala nazionale e innescare una discussione che deve essere off-limits fino a quando si parla come semplici appassionati, non come occasionali cultori (per non dire veggenti).

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