Antinomie...

Nella convention (a Bastia Umbra) di Futuro e Libertà di domenica scorsa, s'è scorso il nuovo simbolo del partito che si appresta a nascere (ora è solo un gruppo parlamentare). Fini ha detto tante belle parole, parole che un pò tutti aspettavamo sentirci dire. In poche parole è passato ai fatti, ha aperto la crisi di Governo annunciando che i componenti del Governo esponenti di Fli lasceranno i propri incarichi se Berlusconi avesse ribadito di non volersi dimettere. Questo, probabilmente accadrà lunedì, quando Silvio troverà sulla sua scrivania (secondo quanto detto da Italo Bocchino, ieri sera ad "Annozero") la carta delle dimissioni del ministro per le politiche comunitarie Andrea Ronchi, il viceministro al commercio estero Adolfo Urso ed i sottosegretari Antonio Bonfiglio e Roberto Menia. Anche se non saranno incisive al punto da indurre il Presidente a dimettersi, questo è il primo passo verso una sperata netta presa di posizione dei sergenti di Fini. Questo è quanto detto alla convention, in cui Fini ha preso le definitive distanze da Berlusconi. A parole è stato chiaro, però per quanto mi riguarda è un controsenso inserire nel simbolo il proprio nome, cosa che lui critica al Pdl e che ha ribadito anche domenica affermando che le idee restano a differenza degli uomini. E' anche da qui che un pò tutti vorremmo constatare che c'è un evoluzione del sistema berlusconiano, troppo individualista e che quindi mette al centro dell'attenzione un solo nome che in questo caso è anche nel simbolo del partito. Sembra un sciocchezza, in fondo è solo un logo però, messo in relazione con il suo discorso, è rilevante la discordanza.