E' di ieri la notizia del primo intervento (avvenuto giovedì scorso) di trapianto di un cuore artificiale permanente,
400 grammi di titanio, che dovrebbero allungare la speranza di vita del ragazzo di 20-25 anni.
Gli orizzonti che si aprono con questo, storico, intervento sono sterminati. L'abilità dimostrata dai medici e dai ricercatori italiani è di rilevanza internazionale,mentre in altri ospedali d'Italia si continua a morire.
Trovo assurdo il fatto che ci sia, in territorio nazionale tanta disparità. In alcune cliniche mancano le strutture, i letti, i reparti, i gruppi elettrogeni, e perciò si continua a morire, come fossimo nel terzo mondo. In altri ospedali invece, "diamo lezioni" di medicina a tutto il mondo. Non è assurdo?
Come in economia, si va verso l'accrescimento di questa disparità fra il "ricco" ed il "povero", mentre l'obiettivo nazionale dovrebbe essere secondo me di convergere, verso un equilibrio (naturalmente che tenda verso l'alta qualità). C'è bisogno di cambiare però mentalità. Bisogna smettere di pensare che chi può (in questo caso, gli ospedali eccellenti) debba continuare ad andare avanti per la sua strada, mentre chi non può (in questo caso le strutture fatiscenti) debba provvedere da solo a se stesso.
Bisogna aiutare il più debole nella vita, come bisogna aggiornare le strutture di basso livello nell'ambito della sanità.
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