Il caso della condanna di Sakineh, ora destinata ad essere giustiziata per impiccagione, e la quasi contemporanea esecuzione di Teresa Lewis rendono ancora una volta, ancora oggi, attuale il tema della pena di morte.
Ancora oggi, infatti, la pena di morte non è vietata in quasi la metà dei paesi del mondo, ed è frequentemente utilizzata in 50 nazioni, tra cui l'attivissima Cina e paesi "sviluppati" come Giappone o Stati Uniti D'America.
Eppure, già 3 secoli fa, era stata sottolineata, da uomini colti come Cesare Beccaria, l'incapacità di questo metodo punitivo di educare il condannato, o di essere da esempio per il popolo; e le parole di Beccaria sono state fin'ora confermate da numerose indagini che sottolineano come lì dove sia presente la pena di morte la criminalità sia più elevata, e che, dopo un'esecuzione, si alza il tasso di omicidi.
Però si continua ad uccidere, illudendosi di risolvere un problema troppo grande. Forse bisognerebbe ripensarci, e ripartire dal solito Beccaria che affermava nel suo trattato: "... il piú sicuro ma piú difficil mezzo di prevenire i delitti si è di perfezionare l'educazione ...", il problema infatti, andrebbe risolto alle origini, con l'educazione che fin da bambini dovrebbe essere imperniata sulla non-violenza, sulla comprensione, sul perdono, mentre invece i bambini sono "costretti" a vedere immagini di sangue in Tv, anche nelle trasmissioni a loro rivolte, e vedono i genitori litigare, e poi dopo, nelle scuole, vedono i coetanei picchiarsi...
Come si può pretendere, dopo ciò, che un infante, che apprende solo per imitazione, risulti essere "innocuo"? Non sarà la violenza una caratteristica di quel ragazzo, cresciuto con questi stimoli?
Io, di certo, non potrò imporre i miei pensieri ai capi di stato, c'è già una moratoria ONU che sembra persino insufficiente, però a me basterebbe far cambiare idea a chi, con pazienza e attenzione, ha letto questa pagina.
Sicuramente quest'articolo rispecchia in pieno il mio pensiero sull'argomento. La pena di morte è una pratica abominevole purtroppo vigente ancora in tante parti del mondo e per giunta anche inutile, in quanto solo una lunga detenzione con un graduale reinserimento nella società, può far capire a chi commette reati di ogni tipo, di aver sbagliato dando una chance di ricominciare daccapo le proprie vite.
RispondiEliminaCredo che l'educazione alla non-violenza impartita ai propri figli sia fondamentale per far capire che con la violenza non si risolve nulla e soprattutto dovremmo allontanare loro da tutti gli esempi di violenza che la tv al giorno d'oggi ci mostra come se nulla fosse.