Siamo ormai agli inizi di ottobre e la stagione televisiva di Rai e Mediaset (e anche La7, perchè no?) è già entrata nel vivo e abbiamo già avuto l'"onore" e l'onere di apprezzare molti dei prodotti che la tv pubblica e privata ha intenzione di mostrarci in questa annata 2010/2011. Partendo dalla tv privata, è facile constatare che il marchio Mediaset ha ben poco di nuovo da farci vedere rispetto alle stagioni passate. Rete4 resta il solito canale zeppo di vecchi telefilm con punte di ascolti in programmi affermati come Forum, Controcampo e perchè no, il TG4 di Emilio Fede. Anche Italia1 rimane fedele ai suoi vecchi canoni, mostrandosi come un canale rivolto al mondo giovanile senza neppure un briciolo d'informazione e attualità. Studio Aperto resta come sempre un tg molto aperto alla cronaca di ogni colore, tralasciando molte delle vicende politiche del paese. A mio avviso, un programma storico della rete come Le Iene riesce ad aprire uno specchio ben più ampio su storie e vicende che caratterizzano il nostro paese con una vena d'ironia che non guasta.
Ma è la rete ammiraglia di Mediaset che ci mostra in pieno la politica televisiva berlusconista.
A parte il sempre apprezzato Striscia la Notizia (programma di satira e ironia che allo stesso tempo con svariate inchieste mette in luce problemi da ogni angolo della Penisola), Canale 5 è imperversato da reality, talent show e salotti di "presunta" attualità. Il Grande Fratello è pronto alla sua ennesima riconferma nei palinsesti nelle prossime settimane. Il re di tutti i reality è ancora una volta pronto a metterci di fronte l'ignoranza di una ventina di ragazzi disposti a tutto pur di ottenere popolarità e soldi in tv. Si diventa personaggi semplicemente mostrandosi a delle telecamere, senza avere alcuna virtù seria e apprezzabile; anzi, chi si mostra più ignorante e per così dire "stravagante" (anche se la stravaganza vera e propria dovrebbe essere qualcosa di positivo) ha molte più possibilità di vincere i 250000 euro di premio (non bastava la popolarità??). Il problema serio è che questi reality non si limitano ad occupare le 3-3 ore e mezza di programma in prima serata, ma concentrano completamente l'attenzione dei programmi della rete su di essi. Per tutti i 4-5 mesi di programmazione, i salotti di Barbara D'Urso incentrano la loro presunta "attualità" proprio su quello che accade all'interno della casa (ahimè più famosa) di Cinecittà. La stessa cosa accade per gli svariati talent show come Amici e Io canto riconfermati a furor di popolo dalla Mediaset.
Passando alla Rai, voi direte: "adesso si che parliamo di vera televisione!" ma le cose non stanno proprio così e dico subito di non voler entrare in aspetti politici avendo citato prima Berlusconi solo come proprietario delle reti Mediaset.
Partendo da Rai2, nel suo palinsesto invernale spicca il talent show musicale X-factor e per nostra fortuna la regina della rete, Simona Ventura, ha dichiarato che non ci sarà una nuova edizione del reality L'isola dei famosi arrivato alla settima edizione. Sicuramente un segnale positivo da parte della Rai che evidentemente sta cercando di dare una scossa a dei palinsesti sempre più statici anche se non al livello delle reti private. L'altro cavallo di battaglia della rete è Annozero condotto da Michele Santoro che dopo un'estate rovente, (a Travaglio e Vauro non è stato ancora rinnovato il contratto) sembra essere riconfermato a pieni voti, anche se non capisco i dubbi del direttore Masi su un programma di punta del secondo canale, dato confermato dal 20% di share della prima puntata andata in onda lo scorso giovedì.
Rai3 rimane (assieme a La7 che analizzeremo dopo) l'unico canale in chiaro con programmi di inchieste, attualità, informazione e politica (Annozero e Porta a Porta le uniche eccezioni), tra i quali spicca Che tempo che fa di Fabio Fazio, giunto all'ennesima riconferma nel palinsesto del weekend, a mio avviso un ottimo programma di attualità con la presenza fissa della comica Luciana Littizzetto. Da sottolineare anche Parla con me di Serena Dandini, che ha dovuto anch'esso combattere per essere riconfermato e Ballarò di Giovanni Floris, ormai divenuto dopo tante riconferme il salotto politico più importante della tv italiana.
La rete ammiraglia è quella che delude di più: a parte Porta a porta di Vespa (relegato comunque a orari proibitivi), gli spazi d'informazione sono limitati al Tg1 diventato ormai un calderone di storie di cronaca. Per il resto poco da segnalare rispetto agli scorsi anni.
Concludendo con La7, i commenti sono senz'altro postivi, un canale con ascolti in ascesa che fa proprio dell'informazione ed attualità (politica e non) il suo punto di forza distaccandosi dal luogo comune delle altre reti. Un'informazione sempre presente a ogni ora della giornata con programmi di inchieste e dibattito politico. Sicuramente una ventata d'aria fresca l'ha data l'arrivo a luglio dell'ex direttore del Tg5 Enrico Mentana alla guida del tg di rete, premiato subito da ascolti record nelle fascie orarie del contrapposto Tg1 di Minzolini.
In conclusione, direi proprio che la tv italiana in generale dovrebbe seguire quest'esempio, dando maggiore risalto (anche in termini di fascie orarie) a programmi di approfondimento culturale e di sano intrattenimento. Siamo stanchi delle false storie umane di talent e reality show e di spettacoli pieni di donne-oggetto pronte ad allietare gli uomini mostrando le proprie nudità.
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