Questa notte, qualche minuto dopo la mezzanotte (ora cilena), dopo 69 giorni di "reclusione" 700 metri sotto terra è stato tratto in salvo il primo dei 33 minatori cileni rimasti intrappolati il 5 Agosto scorso.
Prima che siano tutti liberi dovranno passare ancora parecchie ore (il tempo medio di risalita è superiore ai 15 minuti) però, per quei 33 lavoratori l'incubo sta finendo. Un incubo, quello di rimanere intrappolati, che quasi sempre si tramuta in tragedia, ma non questa volta.
Nella gioia e nell'euforia generale c'è però da ricordare una cosa. Esiste una regolamentazione internazionale che regolamenta la costruzione delle miniere, imponendo la costruzione di almeno due uscite. In questo caso non era stata sottoscritta.
Se ci fosse stata una doppia uscita probabilmente si sarebbe evitata tutta questa attesa, tutta questa sofferenza, invece no, in tutto il mondo (o quasi) i proprietari delle miniere mettono in pericolo i propri dipendenti in nome del profitto.
Nonostante qui in Italia questa normativa sia in vigore, dobbiamo comunque sfruttare questo fortunato caso, per richiedere norme più severe sui posti di lavoro, sia in Italia che nel mondo, non si può morire per pagare l'affitto.
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